
Il consumo globale di energia primaria è aumentato di circa l’1% nel 2022, con un livello quasi il 3% superiore rispetto al periodo pre-pandemico del 2019. Nonostante la crescita delle energie rinnovabili (+13%), i combustibili fossili continuano a rappresentare quasi l’82% del consumo totale, rivelando una difficile transizione energetica in atto.
Il 72esimo Rapporto Statistico sull’Energia Mondiale dell’Energy Institute (EI) analizza i dati del 2022, evidenziando un aumento record dei prezzi del carbone, legato a una maggiore domanda e a una minore offerta sul mercato. La Cina e l’India guidano la crescita della domanda di carbone, compensando le diminuzioni registrate in altre regioni.
Parallelamente, il settore delle fonti di energia rinnovabile sta vivendo una crescita significativa, con un aumento del 14% nella produzione di energia rinnovabile (escludendo l’idroelettrico) nel 2022. La capacità solare ed eolica ha registrato un incremento record di 266 GW, con la Cina che contribuisce al 37% e al 41% delle nuove capacità globali rispettivamente.
Tuttavia, la produzione di energia nucleare è diminuita del 4,4% nel 2022, a causa della chiusura del programma nucleare in Germania e della sospensione dell’attività per la manutenzione di alcune centrali in Francia.
Il conflitto in Ucraina e la riduzione delle forniture russe all’Europa hanno portato a prezzi record del gas naturale e a spostamenti senza precedenti nei flussi di commercio globale di petrolio e gas. Nick Wayth, CEO dell’Energy Institute, commenta: “I mercati energetici mondiali hanno faticato a rispondere alla crisi”.
La quota delle energie rinnovabili (escludendo l’idroelettrico) nel consumo di energia primaria ha raggiunto il 7,5%, un aumento di quasi l’1% rispetto all’anno precedente. Tuttavia, il consumo di combustibili fossili come percentuale dell’energia primaria è rimasto stabile all’82%, sottolineando la necessità di intensificare gli sforzi per promuovere ulteriormente la transizione verso energie pulite e sostenibili.
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